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Scambio sul posto fotovoltaico 2016, Scambio sul posto: SSP e Certificati Bianchi. Tutto sullo scambio sul posto. Visita il sito Scambio sul Posto

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Fotovoltaico Scambio sul posto 2016. Lo scambio sul posto per il fotovoltaico, il risparmio in bolletta, la possibilità di richiedere i Certificati Bianchi e la detrazione fiscale rendono l'impianto fotovoltaico in Scambio Sul Posto il miglior modo per risparmiare oltre il 90% del costo della bolletta elettrica pre installazione impianto. Lo scambio sul posto fotovoltaico è la migliore soluzione per risparmiare per sempre sul costo della elettrica.

In questo sito troverai tutte le informazioni relative allo scambio sul posto e, nel caso non trovassi la risposta a quello che cerchi, ti invitiamo a

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Lightland ti saprà dare la giusta soluzione per il Risparmio Energetico per la tua Casa o Azienda. 

Le Nuove Tariffe dello Scambio Sul Posto 2016. Strategie di Risparmio

Le Nuove Tariffe dello Scambio Sul Posto 2016. Strategie di Risparmio del 100% del costo della bolletta elettrica

Il GSE ha finalmente calcolato e resi disponibili i conguagli relativi allo scambio sul posto erogati nel 2016 in virtù dell'energia Prelevata e Immessa da impianti fotovoltaici nell'anno precedente.

In questo articolo vogliamo capire come sia possibile avere l'equivalenza tra il costo dell'energia prelevata e la restituizione da parte del GSE della pozione in conto scambio piu la porzione dell'eccedenza.

In Soldoni

SOLDI SPESI PER L'ENERGIA = SOLDI RESTITUITI DAL GSE

Quindi, vogliamo spiegare al nostro Cliente o a chi si accinge a scegliere un impianto fotovoltaico come sia possibile ottenere dallo scambio sul posto, SSP 2016, e dalla liquidazione delle eccedenze il totale rimborso del costo della bolletta elettrica sostenuto durante l'anno precedente a quello del conguaglio.

La situazione è questa:

La situazione pre installazione: Un utente che consuma prima dell'installazione dell'impianto 2500 kWh di energia elettrica per anno sostiene una spesa in euro di circa 500 €. 

In prima approssimazione sarebbe opportuno installare un impianto fotovoltaico che producesse una quantità di energia annuale pari a quella consumata (impianto da 2,2 kWp). In questa situazione però, essendoci un differenziale di costo tra l'energia prelevata e pagata (considerando tutte le spese, quindi la mera divisione tra il costo della bolletta elettrica e i kWh prelevati) e l'energia immessa non si ottiene la parità in euro tra quello che paghiamo e quello che ci viene restituito tramite lo scambio sul posto.

Quindi che fare?

Ci sono due vie la prima è piu costosa è quella di installare un accumulo la seconda è quella di installare un impianto fotovoltaico che ci permette di avere una quantità di energia eccedente che ci porti alla parità tra il costo sostenuto e quello restituito.

Vediamo come

Se prima della installazione dell'impianto si consumavano 2500 kWh e si installa un impianto fotovoltaico di 3,3 kWp (in luogo di un impianto fotovoltaico da 2,2 kWp) si otterrebbero i seguenti dati:

Energia Immessa dall'impianto fotovoltaico 2900 kWh

Energia Prelevata dalla rete (con un autoconsumo del 39%) 1500 kWh

Energia Eccedente ceduta alla rete 1400 kWh

A questo punto considerando un costo al kWh dell'energia pari a 0.18 €/kWh la spesa annuale per l'approvvigionamento di 1500 kWh sarebbe di 270 €.

Lo scambio sul posto ci restituisce sull'energia scambiata (che è il minimo tra l'energia prelevata e l'energia immessa), cioè 1500 kWh, circa 180 Euro.

Con un impianto da 3,3 kWp abbiamo da farci restituire annualmente dal GSE  il valore dell'energia in eccedenza. Questa viene pagata circa 0.07 €/kWh

Quindi nel nostro caso si ha 1400 x 0.07 = 98 €

Sommando il contributo in Scambio sul posto + il contributo per la vendita di energia eccedente si ha:

Contributo da SSP + Contributo da Eccedenza = 180 + 98 = 278 

Con un disavanzo positivo di 8 Euro (non considerando le eventuali tasse da pagare sull'eccedenza)

Quindi Abbiamo ottenuto, tramite il solo scambio sul posto e un impianto un po più potente la totale restituzione del costo dell'energia prelevata!!!

Quanto è più grande del "necessario" l'impianto fotovoltaico da installare?

Questo valore lo otteniamo dal rapporto tra la potenza di impianto che produrrebbe la stessa quantità di energia consumata e quello, per cosi dire, che ci da l'equivalenza tra i due valori di denaro. In questo caso:

3.3/2.2 questo rapporto vale 1.5 

Quindi l'impianto fotovoltaico da installare per avere l'equivalenza tra cio che paghiamo e cio che ci restituiscono è 1.5 x [Potenza di impianto Classica]

Quindi se il primo calcolo ci desse un impianto da 3 kWp sarebbe necessario installare un impianto fotovoltaico da 1,5 x 3 kWp = 4,5 kWp

Che differenza vi è di costo tra un impianto fotovoltaico di potenza A da un impianto di potenza 1,5 x A?

(ricordiamo che l'impianto di potenza A è quello per cui l'energia consumata pre installazione impianto è pari all'energia prodotta dall'impianto mentre l'impianto di potenza 1,5 x A è quella per cui si ha la parità tra ciò che abbiamo pagato per l'energia e quello che il GSE ci restituisce)

In media la differenza di costo tra un impianto di potenza A e un impianto di potenza 1,5 x A è di circa il 34%.

Questo significa che se un impianto da 3 kWp costa 6000 Euro compresa IVA, un impianto da 4.5 kWh costa 8000 €. Quindi un differenziale di circa 2000 Euro su una taglia di impianto molto classica.

Questo costo in più non è assolutamente paragonabile al costo di un sistema di accumulo che al minimo si aggira sui 3500-4000 Euro e con la possibilità di dover ricomprare le batterie dopo circa 5 anni. Se invece volessimo un accumulo al litio allora sarebbe necessario un esborso superiore a 6000 Euro.

Quindi riassumendo con un impianto sovraddimensionato, che paghiamo meno dell'accumulo, otteniamo il totale rimborso del costo sostenuto per acquistare l'energia elettrica prelevata dopo l'installazione dell'impianto!!!

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Fotovoltaico Scambio Sul Posto: Cosa è lo scambio sul posto

Lo scambio sul posto per gli impianti fotovoltaici residenziali e la detrazione del 50%

Fotovoltaico Scambio Sul Posto 2016: Cosa è lo scambio sul posto

Con lo scambio sul posto (SSP), l’impianto fotovoltaico lavora in regime di interscambio con la rete elettrica locale, permettendoti di avere il rimborso della bolletta elettrica anche se si consuma e si produce in momenti diversi della giornata. Inoltre lo scambio sul posto è compatibile con la richiesta dei certificati bianchi per chi non può o non vuole detrarre il costo dell'impianto. I certificati Bianchi li possiamo richiedere noi per te.

La grande novità per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici è che con il regime di scambio sul posto si accede alla detrazione fiscale del 50 % in dieci anni. Lo scambio sul posto è la detrazione fiscale del 50 % rendono l'installazione dell'impianto fotovoltaico particolarmente vantaggiosa perche permettono all'utente di risparmiare il costo della bolletta elettrica per tutta la vita dell'impianto

Vediamo qui le novità del regime scambio sul posto in relazione in particolare alla bolletta elettrica

Rispetto alla precedente delibera, in cui effettivamente si poteva usare la propria energia immessa in momenti diversi della giornata, adesso è possibile immettere solo quello che non si consuma istantaneamente e quello che si immette va in rete. L’energia di cui si ha bisogno viene invece acquistata dal Gestore (GSE) pagando una normale bolletta.

Non si scambia più l’energia ma si immette e, per quanto immesso, si riceve un contributo in conto scambio. Contemporaneamente si acquista l’energia dal Gestore.

Il rimborso del GSE 2012 è pari al valore minimo tra il valore attribuito all’energia immessa e quello pagato al gestore per l’acquisto dell’energia.

Al termine di ciascun anno si effettua il conguaglio facendo la differenza tra le immissioni e i prelievi di energia dalla rete.

> Se il saldo è negativo verrà addebitato in bolletta;
> se il saldo è positivo il credito di energia resterà valido per sempre.

Questa soluzione è particolarmente vantaggiosa se l’impianto è dimensionato in modo tale da produrre un quantitativo di energia elettrica minore o uguale all’energia elettrica consumata.

Grazie alla nuova Delibera ARG/elt 74/08 lo scambio sul posto è possibile per impianti fotovoltaici fino ad un massimo di 200 kWp.

A chi conviene?
Lo scambio sul posto o net-metering conviene in particolare:
- ai privati (prima casa) che possono detrarre il 50% del costo di impianto
- alle piccole-medie aziende

Quando conviene?
L’adozione dello scambio sul posto, o net-metering, conviene quando l’energia elettrica che può produrre l’impianto fotovoltaico (in funzione degli spazi e dell’orientamento dell’edificio) è inferiore o uguale a quella consumata dall’utenza.

Mentre con la precedente versione dello scambio sul posto si utilizzava la corrente elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico per alimentare le utenze elettriche di casa o dell’azienda, riducendo sensibilmente o addirittura azzerando la bolletta energetica, con l’attuale meccanismo é possibile utilizzare l’energia istantaneamente prodotta dal fotovoltaico chiedendo alla rete solo quella necessaria per soddisfare i fabbisogni negli orari diversi da quelli della produzione. La bolletta si ridurrà, ma non è detto che si azzeri come succedeva prima (quantomeno non in tempo reale ma solo successivamente ai pagamenti già effettuati: il rimborso del GSE è infatti successivo al pagamento delle bollette).

Scambio sul posto fotovoltaico

Lo scambio sul posto fotovoltaico permette la progettazione e installazione pannelli solari e impianti fotovoltaici che permettono di far risparmiare per sempre il costo dell'energia elettrica. Gli impianti solari fotovoltaici chiavi in mano e gli impianti fotovoltaici in scambio sul posto con pannelli solari di qualità ad alta resa e con 25 anni di garanzia ti mettono al sicuro per sempre.

Scambio Sul Posto Fotovoltaico: Attraverso questo schema semplificato si può apprezzare il vantaggio di installare un impianto fotovoltaico in scambio sul posto con la detrazione fiscale del 50%

Il meccanismo dell0 scambio sul posto e dellautoconsumo dopo linstallazione dellimpianto Fotovoltaico con detrazione del 50

Lightland Soluzioni Energia srl Fotovoltaico in Italia, Toscana, Siena, Firenze, Lucca, Arezzo, Massa-Carrara, Prato, Grosseto, Pisa, Pistoia, Livorno

Fotovoltaico Scambio Sul Posto: La detrazione fiscale per il fotovoltaico

Fotovoltaico Scambio Sul Posto: Lo scambio sul posto e la detrazione fiscale 2016 per il fotovoltaico del 50% del costo sostenuto per la sua installazione (compresa l'IVA) sono compatibili e sommabili

Oggi il tuo impianto fotovoltaico lo puoi detrarre dall'irpef per un ammontare del 50 % ed accedere comunque allo scambio sul posto e al risparmio in bolletta per tutta la vita dell'impianto.

Quindi Coniugare un impianto fotovoltaico in scambio sul posto e la migliore qualità dei pannelli solari fotovoltaici è sicuramente il miglior modo per risparmiare per sempre in tutta sicurezza e in maniera garantita. Un impianto Fotovoltaico in scambio sul posto è compatibile sempre con la detrazione fiscale del 50% del prezzo dell'impianto fotovoltaico comprensivo di IVA, quindi perchè accontentarsi di un pannello fotovoltaico qualsiasi quando si può scegliere il miglior pannello solare fotovoltaico sul mercato?

In questo modo paghi il tuo impianto fotovoltaico la metà, ti metti al sicuro da aumenti futuri dell'energia elettrica dato che lo scambio sul posto si rivaluta, non ti preoccupi più di tanto quando consumi dato che lo scambio sul posto ti assicura comunque un introito basato sul confronto tra quanto immetti e quanto prelevi. Se immetti più di quanto immetti dalpunto di vista del valore in euro vendi l'energia in eccesso senza preoccupartene te in prima persona.

Non avendo più gli incentivi per 20 anni diviene fondamentale scegliere un impianto di qualità assoluta, che produca di più, che ti da più garanzie, che occupi meno spazio possibile e che sia anche bello da vedere.

Per questo la nostra azienda ha fatto una scelta di sola qualità e ti propone quindi impianti fotovoltaici di alto livello a prezzi da impianti classici.

La nostra azienda promuove principalmente impianti fotovoltaici SunPower, Schuco, Sharp e Chint Power, in modo che il nostro cliente risulti al sicuro da eventuali problemi fino a 25 anni sia in relazione ai difetti di fabbrica che a cadute di potenza.

Ora che hai la possibilità di detrarre la metà del costo di impianto non ti affidare a marchi sconosciuti e a improvvisatori installa un impianto fotovoltaico di qualità con noi. La Lightland ti assicura un percorso completo alla realizzazione del risparmio per tutta la vita con serietà, competenza e abnegazione.

Scambio sul posto, Detrazione Fiscale e Certificati Bianchi

Lo scambio sul posto è un sistema di remunerazione del costo sostenuto per il prelievo dell'energia elettrica quando, attraverso un impianto fotovoltaico, otre che a prelevare energia si immette. Lo scambio sul posto viene sempre calcolato in euro, cioè sulla base dell'energia elettrica prodotta, immessa e prelevata si determina il controvalore in euro dell'energia scambiata sulla base delle regole dello scambio sul posto che andremo a spiegare.

E' bene subito precisare che chi installa un impianto fotovoltaico in scambio sul posto continua a pagare la bolletta elettrica sulla base dell'energia elettrica prelevata. L'energia elettrica prelevata, dall'installazione dell'impianto fotovoltaico, si riduce del 20-40% grazie dell'autoconsumo. L'autoconsumo è quella quantità di energia elettrica che viene prodotta dall'impianto fotovoltaico e istantaneamete consumata dall'utente in Scambio sul posto. 

Tramite i sistemi di accumulo è possibile aumentare fino al 90% la quantità di energia autoconsumata ma, vedremo in seguito, che avendo il sistema di accumulo un costo non trascurabile ed essendo ancora non ben inquadrati i requisiti degli stessi sistemi di accumulo richiesti dal gestore della rete elettrica, al momento ancora non è conveniente installarlo (neanche economicamente).

Torniamo allo scambio sul posto. La quantita di energia che viene immessa nella rete elettrica sarà la quantità di energia elettrica prodotta dall'impianto fotovoltaico MENO la quantità di energia elettrica autoconsumata.

L'energia elettrica immessa viene venduta e contabilizzata dal GSE, tramite lo scambio sul posto, e diviene un credito che l'utente ha nei confronti del GSE. Lo Scambio Sul Posto è Compatibile sia con la richiesta dei Certificati Bianchi che con la richiesta di Detrazione del costo dell'impianto Fotovoltaico attiva per tutto il 2016.

Se Vuoi Approfondire con noi la possibilità di richiedere un impianto fotovoltaico in Scambio Sul Posto, Richiedendo i certificati bianchi o detraendo il costo del tuo impianto, compila il Form

Compila il Form per richiedere un preventivo online e il Business Plan per il tuo IMPIANTO FOTOVOLTAICO e per Informazioni sullo SCAMBIO SUL POSTO 2016


Il valore in euro dell'energia immessa [CEI, kWh immessi x PUN] viene, tramite lo scambio sul posto, confrontata il valore in euro dell'energia prelevata. Il controvalore in euro dell'energia prelevata è l'energia elettrica prelevata anch'essa moltiplicata per il PUN [Oe, kWh prelevati x PUN]. A questo punto si confronta il controvalore in euro dell'energia elettrica immessa e il controvalore dell'energia prelevata. Il valore minimo tra i due viene chiamato controvalore in euro dell'energia scambiata.

A questo punto il GSE ha tutti i dati per calcolare il contributo dello scambio sul posto. Esso è la SOMMA tra il controvalore dell'energia scambiata e il prodotto tra un parametro, detto Cus, moltiplicato per l'energia scambiata [Es] che è il minimo tra l'energia elettrica immessa e l'energia elettrica prelevata.

Quindi il contributo in conto scambio dello scambio sul posto è:

Contributo in conto scambio = Min[Cei,Oe] + Cus x Es

Dato che l'energia prelevata e l'energia scambiata vengono valorizzate tramite lo stesso controvalore, PUN, diviene cruciale il termine Cus x Es cioe il controvalore in euro restituiti per i servizi di rete quali il trasporto e il dispacciamento. il Cus è tanto più alto quanto è alto il valore dell'energia scambiata e questo permette allo scambio sul posto di essere conveniente. Quindi il contributo in scambio sul posto non è altro che l'energia scambiata moltiplicata la somma di due fattori: il PUN e il Cus. Quindi

Contributo in scambio sul posto = [Cus+PUN] x Es

La somma di Cus e PUN si avvicina al costo sostenuto per il pagamento dei kWh prelevati con una differenza che può variare dal 10 % al 30 % in meno.

In questo modo tramite lo scambio sul posto si ottiene la restituzione del costo della bolletta elettrica sostenuta per un ammontare che varia dal 70 % al 90 %.

Come avvengono i pagamenti relativi allo scambio sul posto: I pagamenti effettuati dal GSE vengono corrisposti tramite due acconti semestrali di circa 1/4 del valore del contributo in conto scambio durante l'anno e un conguaglio annuale riferito ai dati dello scambio sul posto dell'anno precedente. Quindi praticamente nell'anno 2016 si pagano le bollette, si acqusiscono due acconti semestrali e nel 2015 (giugno) si percepisce il conguaglio dello scambio sul posto relativo all'energia scambiata nel 2016.

Nell'eventualità che l'energia immessa sia maggiore dell'energia prelevata, dato che entrambe vengono valorizzate con lo stesso coefficiente, PUN, si ha quel che viene definita una eccedenza. Questa eccedenza può essere liquidata in denaro (in occasione del conguaglio) oppure può essere riportata come "energia immessa aggiuntiva" per l'anno o gli anni successivi. Dato che l'impianto fotovoltaico viene progettato e dimensionato rispetto ai consumi dell'utente, se non si cambiano gli stessi consumi, è sempre conveniente farsi liquidare ogni anno le eccedenze in denaro. Va detto che tali eccedenze non sono parte dello scambio sul posto, ma sono una vera e pripria vendita che il GSE effettua per noi al prezzo del PUN gli introiti delle eccedenze devono essere dichiarate nella dichiarazione dei redditi e quindi saranno decurtate rispetto allo scaglione di reddito IRPEF.

Veniamo ora ai costi dello scambio sul posto. Il GSE preleva automaticamente 15 Euro all'anno per impianti fino a 3 kWp, 30 Euro all'anno per impianti da 3 kWp a 20 kWp è 45 euro per impianti superiori a 20 kWp.

Considerando dunque anche il caso peggiore, cioè avendo restituito dal GSE solo in 70% del costo della bolletta elettrica si ha in seguente esempio pratico:

Se il Costo dell'energia elettrica dovuto al Consumo pre installazione impianto è 1000 euro si ha:

Costo della bolletta annuale dopo l'installazione dell'impianto elettrico: 600 Euro grazie all'autoconsumo

Restituzione del denaro anticipato da parte del GSE 600 x 0.7 = 420 Euro

Quindi con un impianto fotovoltaico in scambio sul posto si passa da un costo annuo di 1000 Euro ad un costo annuo di 600 - 420 = 180 Euro

Se si avranno anche eccedenze è molto probabile che anche i 180 euro vengano assorbiti dalla vendita dell'energia elettrica. Supponiamo però che tale eccedenza non vi sia.

Avevamo detto, nelle prime righe dell'articolo che i sistemi di accumulo al momento non sono convenienti, vediamo di dimostrarlo. Un sistema di accumulo ha un costo variabile tra i 3000 euro e i 6000 euro (6000 euro per quei sistemi di accumulo che al momento sappiamo essere rispondenti alle specifiche ENEL/Gestore). Se attraverso il solo scambio sul posto si passa da un pagamento per il costo dell'energia elettrica annuale di 1000 euro ad un pagamento di 180 euro e si spende anche solo 3000 Euro per il sistema di accumulo, ipotizzando nessuna manutenzione al sistema stesso per rientrare dell'investimento, ed ipotizzando di pagare solo 60 euro per la bolletta residua annuale si risparmiano 120 euro. Per risparmiare 120 euro annue in più se ne spendono 3000. Cosi i tempi di rientro risultano: 25 anni!!!!

Quindi ad oggi il solo vantaggio di un sistema di accumulo è non anticipare i costi della bolletta elettrica. Fintanto che lo scambio sul posto è in tale forma, la rete è il miglior sistema di accumuo possibile.

 

Certificati Bianchi, Titoli di Efficienza Energetica e Fotovoltaico

Lo Scambio Sul Posto 2016 e la richiesta dei Certificati Bianchi è compatibile, quindi i Certificati Bianchi divengono una

ulteriore opportunità per incrementare la remuneratività dell'Impianto Fotovoltaico.

La Lightland Soluzioni Energia srl può agire da ESCo (Energy Service Company) essendo certificata per la richiesta

dei Certificati Bianchi presso il GSE e come operatore sia sul Mercato dei Titoli di Efficienza Energetica che

al Registro, attraverso le Transazioni Bilaterali.

 

Quindi possiamo offrire una ULTERIORE OPPORTUNITA' DI RISPARMIO e di GUADAGNO con il fotovoltaico e i certificati bianchi. Come?

 

Sei una AZIENDA o un PRIVATO che ha realizzato un impianto fotovoltaico con le seguenti

caratteristiche:

 

1) POTENZA MINORE di 20 kWp

 

2) ALLACCIATO NEGLI ULTIMI 12 MESI

 

3) che NON ha goduto della detrazione fiscale

 

CONTATTACI allo 0577 579747

 

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Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

chiederemo per te i CERTIFICATI BIANCHI (ti applicheremo una ottima condizione in denaro e ti PAGHEREMO con velocità)!!!!


I Certificati bianchi, che la Lightland può richiedere per te, detti anche “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE) sono i titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia. Questi risparmi devono essere ottenuti attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica che saranno a loro volta ben controllati

La legislazione italiana con i decreti ministeriali del 20 luglio 2004, in vigore nel gennaio 2005, ha previsto per la prima volta questi certificati bianchi fissando obiettivi quantitativi di risparmio di energia precisi così da mettere i distributori di energia elettrica e di gas naturale nelle condizioni di doverli raggiungere annualmente.

A questo punto i destinatari della iniziativa (soggetti obbligati) possono provvedere a conquistarsi questi certificati bianchi realizzando progetti di efficienza energetica con cui ottenerli “direttamente”, oppure passando attraverso altri soggetti. Praticamente li comprano, da chi ne ha in eccesso, come la Lightland, al mercato oppure al Registro dei Titoli di Efficienza Energetica, organizzato dal GME.

Tra coloro che possono presentare progetti per il rilascio dei certificati bianchi oggi ci sono soggetti obbligati e non. I primi sono imprese distributrici di energia elettrica e gas con più di 50mila clienti finali, i non obbligati, detti “volontari” sono ad esempio i distributori con utenza finale minore di quella prescritta oppure anche società di servizi, Energy Service Company, produttori, impiantisti. Oppure le organizzazioni soggette all’obbligo di nomina dell’energy manager.

Quindi scegliere Lightland significa scegliere una azienda che in proprio può richidere i Certificati Bianchi con indubbio vantaggio economico per il Cliente.

Certificati bianchi: valore

Ciascuno dei certificati bianchi di cui abbiamo parlato equivale al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (TEP-Tonnellate Equivalenti di Petrolio). Questo TEP viene riconosciuto applicando le seguenti equivalenze: 1 tep = 11.628 kWh per quanto riguarda i combustibili (1 tep = 41,860 GJ). Oppure 1 tep = 5.347,59 kWh per i consumi elettrici (1 kWh = 0,187×10−3 tep).

Questa differenziazione è legata al fatto che per produrre uguali quantità di energia termica ed elettrica sono necessari apporti diversi di energia primaria. Ce ne vuole di più per la elettrica, quindi per un mancato consumo elettrico è riconosciuto un risparmio in termini di TEP maggiore rispetto all’analogo termico.

Certificati bianchi GSE

Il GSE, Gestore dei Servizi Energetici (GSE), dal 3 febbraio 2013 è la realtà che si occupa della valutazione e della certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetici nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi che la Lightland Presenta. L’entità del risparmio energetico da conseguire per accedere al meccanismo dei certificati bianchi varia da progetto a progetto o, per lo meno, dalla tipologia generale e dagli interventi che vi sono inseriti.

La valutazione che il GSE effettua, quindi, non è affatto banale, come non banale l’impegno che i distributori di energia o i soggetti che vanno alla conquista dei certificati bianchi devono mettere. Vediamo qualche esempio: per interventi soggetti a valutazione considerata “standard” il risparmio per i certificati bianchi deve essere di 20 tep/anno, per gli interventi soggetti a valutazione analitica invece, ci vuole un minimo di 40 tep/anno, infine per quelli da valutare con metodo a consuntivo la soglia da raggiungere è di 60 tep/anno. Non è così semplice il meccanismo per chi ci si trova ad orientarsi ma con il proprio singolo caso si ragiona meglio che descrivendo i massimi sistemi del sistema dei certificati bianchi.

L’intervento che ciascuno dei soggetti coinvolti può proporre può essere a monte del processo produttivo di energia o presso l’utente favorendolo nella sostituzione di elettrodomestici e caldaie vecchi. Da “mandare in pensione” per fare posto a apparecchi a più alta efficienza e che danneggiano meno l’ambiente. Per convenzione la durata degli interventi è di 5 anni con alcune eccezioni per cui si arriva a 8 anni, come nel caso degli involucri edilizi o dell‘architettura bioclimatica.

Certificati bianchi TEE

Abbiamo accennato che i certificati bianchi possono essere ottenuti anche mercanteggiando con terzi soggetti, tale contrattazione può avvenire o tra gli interessati, Transazioni Bilaterali, o in uno specifico mercato gestito dal GME (Gestore dei Mercati Energetici).

Certificati bianchi ESCO-Lightland

Oltre che direttamente, i diretti interessati dai certificati bianchi, i distributori, possono realizzare gli interventi richiesti tramite società controllate e da società operanti nel settore dei servizi energetici (ESCO) autorizzate dall’Autorità. Questa strada nella realtà dei fatti è spesso una scelta obbligata per il fatto che il GSE considera solo pacchetti di risparmi così consistenti (da 20 certificati bianchi e più) da poter essere raggiunti solo dalla potenza massima di 19,9 kW, e solo se l’impianto è in una regione ben soleggiata.

Ecco quindi che una ESCO-Come la Lightland- può unire la produzione di più impianti piccoli presentando tutto assieme al GSE. Non difficile da credere, inoltre, la presenza di una buona dose di burocrazia che, se gestita dal singolo distributore piccolo, è molto frenante se non scoraggiante. Una ESCO intraprendente può poi proporsi per anticipare subito l’intero ammontare dei certificati bianchi di un certo numero di anni detraendo poi tramite compenso.

Un processo virtuoso perché così La Lightland può usare il denaro per garantire uno sconto immediato al cliente che a sua volta si trova davanti un bel vantaggio. 

Certificati bianchi fotovoltaico

Anche chi produce energia con il fotovoltaico può ottenere incentivazioni tramite Certificati Bianchi che infatti contemplano nella loro natura tutte le forme di produzione da rinnovabili. Possono essere anche sommate fra loro. Interessante, soprattutto in questa attuale era post-conto energia.

E forse potrebbero andare ancora oltre, quanto a convenienza, ma sono bloccati dalle limitazione di taglia che spesso fanno discutere a chi si occupa di fotovoltaico più da vicino e si trovano a “sbattere” contro soglie che riguardano oltretutto quasi solo proprio il fotovoltaico.

Qualche numero per i certificati bianchi e il fotovoltaico per farci un’idea dei kW di cui stiamo parlando. Si stima che in Italia, un kW di fotovoltaico possa fruttare ogni anno un certificato bianco pari a circa 100 euro, oscillanti in borsa. Per un impianto domestico da 3 kW si avrebbero 300 euro l’anno dai certificati bianchi, in 5 anni arriviamo a 1.500 euro.